Prologo

Devo essere onesto, l'idea è stata di mio nonno, 80 anni. Erano passati un paio di giorni, non di più, dalla scossa del 6 aprile che gli aveva distrutto la casa. Con i nonni c'eravamo appena rivisti in albergo: io (fortunello) proveniente da Urbino: sfollato atipico; loro, con i miei e mio fratello, reduci da due notti non molto semplici in una baracca di blocchetti di alcuni parenti: sfollati veri.

Insomma nonno mi prende da parte e mi fa: "Dobbiamo costruire una casa di legno, i soldi ci sono. E devi pensarci tu". Ho aderito con entusiasmo: già ne avevo sentito parlare di case di legno, ben prima del terremoto. E sapevo che sono ottime case. Quelle fatte bene, certo. Il tempo di sistemarci in stanza e avere una connessione Internet, e mi sono messo al lavoro.

Trecentosessantatremila. Sono i risultati che si ottengono (ora, almeno) cercando "casa di legno" su Google. In realtà basta molto meno, bastano già due ditte diverse tra cui dover scegliere, a mandare in confusione, a generare il dubbio. Scegliere chi ti farà la casa. Bella storia.

Come spesso avviene in questi casi, mentre mi dibattevo tra aziende svizzere e venete, romane e addirittura abruzzesi, il dubbio me l'ha risolto un altro, un parente di un parente. "La casa prendila da questa ditta romana, sono fidati". E sia. Un paio di schermaglie via email, qualche disegnino generico sulla base di un'indicazione ancora vaga ("tre camere e due bagni"), finché abbiamo deciso di rompere gli indugi.

Tutti in macchina. Si va a Castel Madama.

(continua...)

3 commenti:

Unknown ha detto...

Benvenuto!

Mario (TL)

Matteo Finco ha detto...

Bravo! E in bocca al lupo

Alb ha detto...

Grazie! Salve a tutti!

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